- 1654-1720. LANCISI GIOVANNI MARIA.
- 1662. FRACASSATI CARLO (1632-1672).
- 1663. SILVIO, Franciscus de le Boë Sylvius, Franz de le Boë (1614-1672)
- 1666. THOMAE BARTHOLINI, THOMAS BARTHOLINI.
- 1682. VALVERDE JUAN AMUSCO de.
- 1685. NICOLAI TULPII
- 1686. CARTESIO RENATO, RENÉ DES CARTES (1596-1560).
- 1628-1694. MARCELLO MALPIGHI
- 1621-1675. THOMAS WILLIS
- 1698. ANTON NUCK (1650-1692).
1654-1720. LANCISI GIOVANNI MARIA.
Lancisi Giovanni Maria nacque a Roma nel 1654 e morì nella città natale nel 1720. Dopo aver compiuto gli studi letterari, si dedicò a quelli della Medicina e conseguì la laurea nel 1672. Nel 1685 ebbe la cattedra di Anatomia alla Sapenza e, durante la sua intensa attività do docente cooperò estrema intelligenza alla riforma degli studi medici. Raagiunse grande celebrità, tanto che oltre ad essere stato medico personale di tre papi, Innocenzo XI, Innocenzo XII e Clemente XI, venne da quest’ultimo nominato Archiatra pontificio e priore del Collegio Medico. Non fu solo grande anatomico e genialissmo fisiologo, ma fu anche il benemerito editore delle Tabulae Anatomicae (Tavole Anatomiche) di Bartolomeo Eustachi, che pubblicò nel 1714.
Nel campo dell ‘anatomia, particolarmente notevoli furono le sue osservazioni sul cuore e la scoperta delle strie longitudinali del corpo calloso del cervello [strie di Lancisi]. Importanti i suoi contributi alle ricerche sulla peste bovina, cui dedico un De peste bovilla
(Sulla peste bovina), pubblicato a Roma nel 1712, ma non meno importante il De motu cordis et aneurysmatibus (Sul movimento del cuore e sugli aneurismi), pubblicato postumo a Roma nel 1728. Fra le altre benemenmze del Lancisi, va ricordata la fondazione della Biblioreca Medica che reca ii suo nome e che nacque dal lascito all’Ospedale di S. Spirito dei 20.000 volumi della sua biblioreca personale e dal legato di una cospicua rendita.
Estratto da Storia della medicina, Armocida G., Bicheno E., Fox B., Jaka Book, 1993.
Tabulae Anatomicae clarissimi viri Bartholomaei Eustachii, quas è tenebtandem vindicatas et Sanctissimi Domini Clementis XI Pont. Max. munificentia dono accepras. Praefatione, notisque illustravit, ac ipso suae Bibliothecae dedicationis die publici juris fecit Jo. Maria Lancisus, intimus Cubicularis, & Archiater Pontificius. Romae 1714.
Estratto da Tabulae Anatomicae clarissimi viri Bartholomaei Eustachii, quas è tenebtandem vindicatas et Sanctissimi Domini Clementis XI Pont. Max. munificentia dono accepras. Praefatione, notisque illustravit, ac ipso suae Bibliothecae dedicationis die publici juris fecit Jo. Maria Lancisus, intimus Cubicularis, & Archiater Pontificius. Romae 1714. https://books.google.it/books?id=vkw1AQAAMAAJ&hl=it&source=gbs_similarbooks
L’esistenza di due striscie di sostanza grigia, al posto ove descrivonsi i così detti nervi di Lancisi, può dirsi costante, o almeno io l’ho sempre verificata in tutti i casi, e non sono pochi, che da questo punto di vista ho studiato; per altro devo dire che circa il grado di sviluppo e circa il loro andamento si incontrano notevoli deifferenze.
Riguardo al grado di sviluppo, talora le triscie ad occhio nudo sono appena visibili (sottoforma di un tenue velamento, il quale però diventa sempre ben di tinto dopo qualche giorno di immersione nel bicromato), mentre invece altre volte anch ad occhio nudo si presentano quali ben spiccate rilevatezze (il cui diametro verticale può sere perfino di ½ ad 1 mill.); in questo caso su sezioni verticali del corpo calloso quasi direbbensi due rudimentarie circonvoluzioni.
Estratto da Golgi C., Opera Omnia, Hoepli, 1903.
1662. FRACASSATI CARLO (1632-1672).
Fracassati Carlo morì a Messina nel 1672. Era nato a Bologna e, data che lì si laureò nel 1656, si puo presumere sia nato fra il 1630 e il 1632. Giunto, nel 1659, Marcello Malpighi da Bologna, dove Fracassati aveva la cattedra di Medicina Teorica dal 1658, ne divenne
amico e collaboratore e condusse con lui zootomie e vivisezioni. L’anno segueme (1660), Fracassati ebbe la cattedra di Chirurgia, dalla quale passo a Pisa, per rientrare a Bologna nel 1668 come professore di Anatomia. Vi rimase per due anni e, nel 1670, fu chiamato dall’Università di Messina, ove insegnò Anatomia sino alla morte. Importanti furono i suoi studi sull’anatomo-fisiologia della lingua e dei polmoni, oltre che del cervello. Degne di ricordo la Dissertatio epistolica responsoria de cerebra ad M. Malpighium (Dissertazione epistolare sul cervello in risposta a M. Malpighi) e la Exercitatio epistolica de lingua ad A. Borellium (Esercitazione epistolare sulla lingua indirizzata ad A. Borelli), ambedue pubblicate a Bologna nel 1665, nelle opere di Marcello Malpighi. Quantunque immerso nel clima, per così dire, rivoluzionario del Seicento, rappresentato eloquentemente dal Borelli e dal Malpighi, Fracassi, tuttavia, non seppe completamente sganciarsi dalla grande tradizione ippocratico-galenica, come sta a dimostrare la Praelectio medica in Aphorismos Hippocratis (Prelezione medica sugli Aforismi di Ippocrate), pubblicata a Bologna nel 1659.
Estratto da Storia della medicina, Armocida G., Bicheno E., Fox B., Jaka Book, 1993.
1663. SILVIO, Franciscus de le Boë Sylvius, Franz de le Boë (1614-1672)
Franciscus de le Boë Sylvius anche noto come Franz de le Boë (1614-1672) è stato un naturalista e medico olandese. Ottenne a Basilea il dottorato in medicina nel 1637 e girò in Francia, Paesi Bassi e Germania per approfondire gli studi. Nel 1658 subentrò ad Albert Kyper nella cattedra di medicina dell’Università di Leida. Secondo l’uso dei tempi firmava le sue opere con il nome latino Sylvius (forma medioevale del classico Silvius, derivato da silva, cioè foresta, traduzione dell’olandese Boe). È considerato il fondatore della iatrochimica, fondata su una interpretazione esclusivamente chimica delle malattie e delle terapie da applicare. Fu anche medico famoso e ricercatore acutissimo; riconobbe per primo il significato dei tubercoli della tisi polmonare e col suo nome si ricordano il canale situato nel mesencefalo (acquedotto di Silvio) e una delle scissure principali del telencefalo (scissura di Silvio).
Opere. De Febribus – Sulle febbri, Leida, del 1661; Disputationum medicarum decas, methodi medendi… – Leida, 1659-1663; Praxeos medicae idea nova, del 1671; Opera medica, postuma, del 1680.
Estratto da https://it.wikipedia.org/wiki/Franciscus_Sylvius
Parent André, Franciscus Sylvius on Clinical Teaching, Iatrochemistry and Brain Anatomy, Can J Neurol Sci. 2016; 43: 596-603.
Estratto da https://www.cambridge.org/core/services/aop-cambridge-core/content/view/BDAC1435048149C6EC349BAB6F5DC762/S0317167116000147a.pdf/franciscus_sylvius_on_clinical_teaching_iatrochemistry_and_brain_anatomy.pdf
Francisci Deleboe Sylvii, Medicinae Practicae in Academia Lungduno-Batavia Pofessoris. Disputationis Medicarum, pars prima. Amstelodami, 1663.
Estratto da https://books.google.it/books?id=HB8DAAAAQAAJ&printsec=frontcover&dq=FRANCISCI+DELEBOE&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjz9_mz86PmAhWPMewKHYPvA-gQ6AEIQzAD#v=onepage&q=FRANCISCI%20DELEBOE&f=false
Francisci Deleboe Sylvii, Med. Pract. Professoris, Opera Medica, 1693.
Estratto da https://books.google.it/books?id=QUDJIkDeTrEC&printsec=frontcover&dq=1693+Francisci+Deleboe+Sylvii&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiL7o_wuqHmAhXGaVAKHTbSDgwQ6AEIMjAB#v=onepage&q=1693%20Francisci%20Deleboe%20Sylvii&f=false
1666. THOMAE BARTHOLINI, THOMAS BARTHOLINI.
Thomas Bartholini è nato a Copenaghen nel 1616. Il padre Kaspar Bartholini (medico illustre) lo avviò agli studi di Medicina. Si recò a Padova dove studiò anatomia con Johann Vesling. Nel 1645 conseguì il dottorato in Medicina. Insegnò Anatomia all’Università di Copenaghen dove praticava la dissezione per la quale fece costruire un locale apposito detto Dumus Anatomica. Muore ad Hagestedgaard nel 1680.
1666. THOMAE BARTHOLINI, Casp. Fil., ANATOMIA, Ex Caspari Bartholini, Parentis Istitutionibus, Omniumque Recentiorum & propriis Observationibus, Tertium ad sanguinis Circulationem Reformata, Cum iconibus novis accuratissimis: Additur & huic Postremae Editioni Th. Bartholini Appendix de Lacteis Thoracis & Vasis Lymphaticis. Hagae Comitis, Typographia Adriani Vlacq. MDCLXVI.
1666 BARTHOLINI -ANATOMIA -BFG001 (scaricare PDF 262)
Frontespizio
Indice
LIBER III. DE SUPREMA CAVITATE. DE CAPITE.
LA CAVITA’ SUPERIORE. IL CAPO (o LA TESTA). E’ la terza cavità anatomica descritta dal Bartholini (la prima è il DE INFIMO VENTRE o CAVITA’ INFERIORE, la seconda il DE MEDIO VENTRE o TORACE e la SUPREMA CAVITATE che fa riferimento al capo e alla testa e quindi al contenuto cranico: il cervello.
Il libro III inizia con la descrizione dei tegumenti cranici: capelli e cute, quindi delle membrane che rivestono il cranio ed il cervello.
CAP. II.
DE MEMBRANIS EXTRA & INTRA CRANIUM (Pagina 308).
Le membrane esterne che cingono il cranio sono due: PERICRANIO & PERIOSTIO. Quelle INTERNE, che circondano il cervello, sono ugualmente due Meningi & madri: DURA MADRE & PIA MADRE, cioè membrana spessa e sottile, che rivestono la sua cavità come la pleura nella sua media cavità & il peritoneo nell’infima cavità.
Il PERICRANIO è una membrana sottile & molle, che riveste il cranio, origina dalla dura madre, fuoriuscendo dalle suture craniche. …
Il PERIOSTIO è una membrana sottilissima & nervosa, ed estremamente sensibile, attraverso la quale tutte le ossa, esclusi i denti, hanno intorno una sensibilità. …
LA MENINGE SPESSA o membrana più dura, altrimenti detta DURA MADRE, per lo spessore e la durezza, & …, riveste all’interno tutto il cranio, tutti i suoi seni & cavità; e anche alla sua base aderisce fermamente. …
Il movimento del cervello, consta di una diastole e di una sistole, è continuo, come si può vedere nelle ferite al capo [nei neonati & nei forti dolori al capo, come ha osservato Fabr. Hildanus] …
TEGUMENTI E MENINGI DEL CERVELLO.
… Fig. II. Asportata la calotta cranica si scoprono gli involucri del cervello. -AA. Dura meninge cerebrale che ricopre la parte sinistra. -bbb. Vene e arterie sparse su di essa. -CCC. Cervello rivestito dalla pia madre. -dd. Solco cerebrale. -eeee. Vasi sparsi sulla superficie della meninge sottile. -F. Dura meninge ribaltata all’esterno. -GGG. Seno superiore scavato nella dura meninge.
PARTE DESTRA DEL CERVELLO E VENTRICOLI.
F. Osso frontale. -G. Osso occipitale. -HH. Cervello dal lato sinistro con la sua meninge spessa che la ricopre. -III. Meninge spessa destra pendente. -KKK. Falce. -L. Falce all’estremo della cristagalli. -MMM. Seno superiore della falce. -NN. Seno inferiore della falce. -O. Seno laterale destro maggiore [seno trasverso destro]. -P. Seno superiore della falce che confluisce nel seno laterale. -Q. Seno quarto tra il cervello ed il cervelletto [seno retto]. -R. Seno quarto alla confluenza con il seno laterale. -S. Dotto comune dei sani laterali. … -VV. Fessura cerebrale magna. -x. Parte inferiore ed esterna del ventricolo destro, dove un ramuscolo della carotide interna penetra fino al plesso coroideo. -y. Parte posteriore e più ampia del ventricolo destro. -z. Parte del ventricolo destro aggettante nella cavità subrotonda [corno temporale del ventricolo laterale destro]. -a. Parte del ventricolo destro superiore & interna del corpo sub calloso. -b. Ventricolo destro comunicante & l’orificio del terzo o medio ventricolo [forame di Monro]. -ccc. Plesso corioideo ghiandoloso. -dd. Radice del midollo spinale. -e. Radice del midollo spinale che continua nel cervello. -ff.Corpo calloso. -gggg. Parte postero & inferiore del cervello, proseguimento del corpo calloso, cavità che forma il ventricolo destro. -hh. Cervello sinistro che appare sotto la falce. -ii. Arteriole del ventricolo destro che raggiungono la superficie.
CAP. III. (Pagina 316)
DE CEREBRO EJUSQUE MEDULLA IN GENERE. IL CERVELLO ED I SUOI MIDOLLI IN GENERALE.
Dentro il cranio una sostanza molle e bianca si divide in tre parti: CERVELLO o parte anteriore; il CERVELLETTO o parte posteriore, & una parte profonda, che termina nel cervello; MIDOLLO bianco, che altri confondolo con il cervello, noi in verità così spieghiamo.
Il cervello generalmente diviso in parte esterna e parte interna.
La parte esterna detta propriamente e strettamente CERVELLO, è tutto quello che si vede dall’esterno e appare molle, di colore cinereo (grigio) o leggermente giallastro con numerose vene che sembrano da esso originare. E questa sostanza esterna è quasi come una corteccia.
La parte interna è tutto ciò che rimane interno e nascosto, più duro e compatto, che possiamo chiamare MIDOLLO, in cui vi sono i così detti ventricoli, che non sono veramente cervello, così infatti Differiscono dallo stesso cervello e midollo per 1. la Sede. 2. il Colore. 3. la Consistenza. 4. l’Intervallo delle linee (?). 5. le Dimensioni. 6. la Morfologia. 7. le Cavità quali nel midollo, non nel cervello (?). 8. Nobiltà [di funzione: i ventricoli fin dai tempi di Galeno erano ritenuti sede di funzioni superiori].
Si osserva dunque che la parte bianca del cervello è immersa in quella cinerea [grigia] come l’umor cristallino nella vitrea. E si può [dire] di due sostanze, bianca e grigia, …
La sostanza mediana bianca o Midollo la dividiamo in parte globosa o rotonda, & oblongata.
Globosa, che noi chiamiamo capo del midollo, simile ad una figura Calva, & di dimensioni maggiori, ha in sè tre cavità o ventricoli volgarmente detti.
Oblongata, che noi chiamiamo coda del midollo, che origina immediatamente dalla parte globosa, in qualche modo con l’aspetto di un tronco, in cui è inciso il calamus scriptorius [l’estremità inferiore del IV ventricolo tra i due corpi retiformi / the lowest portion of the floor of the fourth ventricle, situated between the restiform bodies], o altrimenti detto quarto ventricolo; in cui abbiamo stabilito che possa esserci la vera generazione dello spirito animale.
E questo midollo oblongato è di tutti i nervi, ovunque essi siano, principio ed origine; il cervello in realtà non [è] l’origine dei nervi, contro cui porta l’opinione comune (?).
E’ in realtà possibile considerare questa medulla oblongata divisa in due parti: o quella che si trova dentro il cranio, e dunque da cui i nervi originano, che viene attribuita al cervello; o quella che si trova extra [fuori] dal cranio, & discende nella spina [vertebrale], detta medulla spinalis.
La Grandezza del cervello umano è considerevole in proporzione al suo corpo, come ebbe a dire Aristotele. …
Cervello in sede intracranica dal lato destro.
aa. Orecchia sinistra. –bb. Cute pendente dal capo. -cc. Parte dell’osso frontale. -d. Orbita dell’occhio. –eee. Cavità cranica, in cui è contenuta la parte inferiore del cervello. –ff. Meninge spessa [dura madre] pendente. –hhhh. Cervello sinistro rivestito dalla meninge sottile [pia madre]. –iii. Fessura magna sinistra [scissura di Silvio] situata sopra l’origine del midollo spinale. –kk. Radice sinistra del midollo spinale, che appare al fondo della scissura magna [di Silvio], con nuovo accenno di scissura, & vasi distribuiti in quella sede. –llll. Scissure cerebrali, in cui si trovano i rami dell’arteria carotide. –mmmm. Propaggini dell’arteria carotide nel seno laterale maggiore di sinistra. –nn. Seno laterale maggiore sinistro [seno trasverso sinistro] inciso troppo sottile. –oo. Seno laterale sinistro minore. –P. Seno laterale minore all’ingresso col maggiore.
… Perché il cervello ha gli anfratti [le scissure]? La superficie esterna del cervello è ricca di anfratti [scissure], e di circonvoluzioni, con giri vari dall’aspetto di intestino: che non è fatto per l’intelletto per dirla con Erasistrato, né per cose fini, come volle Aristotele; né è senza fine o uso, come altri credono; ma affinché i vasi del cervellovadano protetti per quelli anfratti, nè possa esserci pericolo di rottura per il movimento continuo, soprattutto nel plenilunio, quando il cervello nel cranio si gonfia di più.
Cervelletto e sezione del cervello all’altezza dei ventricoli.
AA. Il cervelletto e i suoi emisferi. –B. Processo cerebellare vermiforme.
Ghiandola pineale, terzo ventricolo tra i ventricoli laterali.
Ventricoli cerebrali.
Muscoli degli occhi in situ.
Muscoli degli occhi.
Muscoli della testa e della faccia.
Vene
Arterie
Origine dei nervi cerebrali.
Nervi
Nervi spinali
Suture craniche.
Ossa craniche.
Base cranica vista dall’interno e dall’esterno.
1682. VALVERDE JUAN AMUSCO de.
VALVERDE, Juan Amusco de. – Medico, nato in Spagna intorno al 1520: i dati della sua biografia sono incerti. Studiò in Italia probabilmente dapprima a Padova dove fu allievo di Realdo Colombo. Il suo primo libro è De animi et corporis sanitate tuenda (Pavia 1552; Venezia 1553). Intorno al 1554 il V. tornò a Roma in qualità di medico del cardinale Giovanni di Toledo che egli accompagnò in Italia. Nel 1556 vide la luce a Roma la sua Historia de la composición del cuerpo humano con incisioni quasi interamente copiate da quelle della Fabrica di A. Vesalio (v., XXXV, p. 213) e opera del pittore spagnolo Gaspare Becerra. Alcune figure però, come quella nella quale è disegnato il decorso delle vene, sembrano originali.
Il libro ebbe una grande diffusione specialmente in Spagna, una seconda edizione fu pubblicata a Venezia nel 1560: le figure sono identiche, ma il testo è tradotto in lingua italiana da Antonio Tabo e riveduto dall’autore (altra ed., Venezia 1586). Il V. non può essere considerato come un innovatore dell’anatomia ma certamente con il suo libro egli contribuì a diffondere nei paesi di lingua spagnola la grande opera che era stata compiuta dal Vesalio.
Da http://www.treccani.it/enciclopedia/juan-amusco-de-valverde_%28Enciclopedia-Italiana%29/
1682. Anotomia del Corpo Humano di GIOVANNI VALVERDE: co’ Discorsi del medesimo, Nuovamente ristampata et con l’aggiunta di alcune tavole ampliata, in Venezia appresso Nicolò Pezzana, MDCLXXXII.
1685. NICOLAI TULPII
NICOLAI TULPII, Observationes Medicae, Editio nova, libro quarto auctior, et sparsim multis in locis emendatior. Amstelaedami, apud Henricum Wetstenium, MDCLXXXV.
© Biblioteca Queriniana, Brescia, Italia
1685 NICOLAI TULPII -OBSERVATIONES MEDICAE. (scarica PDF 130MB)
Capitoli riguardanti malattie neurologiche.
LIBRO I: 1. Frattura cranica. 2. Rima non visibile del capo. 3. Frattura dell’osso cuneiforme. 4. Frattura del capo risanata. 5. Uso salutare del trapano. 6. Morbo dello stupore. 7. Morbo stuporoso da sangue. 8. Morbo comiziale [epilessia] risanato spontaneamente. 9. Morbo comiziale [epilessia] da malattia epatica. 10. Morbo comiziale [epilessia] da vulva. 11. Epilessia per sei volte al giorno. 12. Tremore periodico. 13. Dolore al capo alternante. 14. Convulsione sedentaria. 15. Presagio di convulsioni periodiche. 16. Corea o danza di san Vito. 17. Corea delle mani. 18. Debolezza ossea immaginaria. 19. Allucinazioni. 20. Rabbia (acquafobia). 21. Demenza senile. 22. Catalessia e desiderio. 23. Tremore, perdite di sangue. 24. Idrocefalo. 25. Idrocefalo emicranico. … 56. Epilessia infantile. …
LIBRO II: [Capitoli non riguardanti malattie neurologiche].
LIBRO III: 27. Ferita del midollo spinale. … 30. Spina bifida dorsale. …
LIBRO IV: 1. Suppurazione cerebrale. 2. Epilessia dell’alluce. 3. Epilessia con afonia. 4. Sangue umano emesso da epilettici. …
Tav. XI. Spina bifida. Fig. 1. a- spina dorsi, bbbb. spina bifida, c. cavo del tumore. Fig. 2. Spina esposta. dd. spina esposta, eee. divisione della spina, f. cavo tumorale [non è un tumore, ma una malformazione congenita della colonna vertebrale].
1686. CARTESIO RENATO, RENÉ DES CARTES (1596-1560).
Cartesio Renato, è la latinizzazione di Rene Descartes. Nacque a La Haye, in Turenna, nel 1596 e mori a Stoccolma nel 1650. Dopo un primo periodo di dieci anni (1618-1628) dedicato alla carriera militare, si stabili in Olanda, dove rimase quasi ininterrottamente
sino al 1649, anno in cui, su invito della regina Cristina di Svezia, si trasferi a Stoccolma. Ma l’anno seguenre morì di polmonite. A parte i suoi meriti di filosofo, che lo fanno giustamente considerare l’iniziatore del razionalismo moderno, enormi sono quelli di Cartesio matematico, che si rivela uno dei piu grandi di tutti i tempi. Da lui prese avvio la geometria analitica; fu lui ad avere la prima intuizione del calcolo infinitesimale e la sua opera fondamentale in questo campo, la Geometrie, soprattutto nell ‘edizione pubblicata in due volumi fra ii 1659 ed il 1661 con i commenti di una folta schiera di matematici eminenti e con l’aggiunta di un esemplare trattato di Johan De Witte (1625-1672), gli Elementa curvarum linearum (Elementi delle linee curve), gia pubblicato ad Amsterdam nel 1659, ha costituito per piu di un secolo il testo inrroduttivo allo studio della geometria analitica e del calcolo integrale e differenziale. Agli studi di medi cina Cartesio dedico
il Traité de L’homme (Trattato sull’uomo), composto nel 1632, ma pubblicato postumo nel 1662. In esso Cartesio (come gia chiaramente si legge nel famosissimo e fondamentale Discours de la méthode – Discorso sul metodo -, pubblicato a Leida nel 1637) distingue nettamente nell’uomo il pensiero e la vita spirituale dal corpo che, nella totalita delle sue funzioni, non è che una macchina nella quale anche le funzioni nervose si svolgono grazie ad una circolazione (simile a quella del sangue scoperta da William Harvey) degli spiriti animali attraverso il sistema nervoso che Cartesio ancora considera terzo sistema vascolare. La stessa vita di relazione presenta, secondo Cartesio, una vastissima serie di atti e di movimenti involontari, i quali si realizzano esclusivamente in modo meccanico e spesso addirittura contro la nostra volontà. Nonostante in questa concezione molto si conservi ancora dell’antica anatomo-fisiologia di tradizione galenica, l’opera di Cartesio concorse, con quella di Galileo Galilei (1564- 1642), a fondare quella iatromeccanica dalla quale, alleata alla iatrochimica, nacque, in seguito, la medicina moderna.
Estratto da Storia della Medicina, prolusioni di G. Armaocida, E. Bicheno, B. Fox, dizionario di S. Musitelli, Jaca Book, 1993.
Renati Des-Cartes, Tractatus de Homine et de formatione foetus, Amstelodami, Typ. Blaviana, 1686.
1686 Des-Cartes, Tractatus de Homine (scaricare il PDF 63MB)
1628-1694. MARCELLO MALPIGHI
Malpighi, Marcello. – Medico e biologo (Crevalcore 1628 – Roma 1694). Addottoratosi in medicina e filosofia a Bologna (1653), decisivo per la sua formazione scientifica fu il periodo trascorso a Pisa (1656–59) come lettore di medicina teorica; qui, sotto l’influenza di G. A. Borelli, si convertì alla “filosofia libera e democritea”. Di nuovo a Bologna (1659), come lettore di medicina teorica e, dal 1660, di medicina pratica, si trasferì di lì a poco a Messina (1662–66), dove ebbe la cattedra primaria di medicina. Dal 1666 fu ancora a Bologna, lettore di medicina pratica, finché, nel 1691, nominato archiatra di Innocenzo XII, si trasferì a Roma.
Centrale nella sua attività scientifica è l’utilizzazione del microscopio, che egli padroneggiava con grande perizia tecnica, grazie al quale dimostrò per primo che i polmoni sono un agglomerato di alveoli membranosi aprentisi nelle ultime ramificazioni tracheobronchiali e circondati da una rete capillare. Queste osservazioni, compiute sulla rana, permisero di riconoscere per la prima volta che il “parenchima” polmonare possedeva una struttura e di chiarire definitivamente, grazie alla scoperta delle connessioni capillari tra vene e arterie, la realtà della circolazione del sangue (De pulmonibus, 1661). Le ricerche neurologiche non sono di minore importanza. La scoperta dei recettori sensoriali linguali (De lingua, 1665) e cutanei (De externo tactus organo, 1665) si inserisce in una più ampia ricerca neuroanatomica. Nel De cerebro (1665) affermò che la sostanza del sistema nervoso centrale era composta dalle stesse fibre che formavano i nervi e le immaginò come minuti canali riempiti di liquido (il fluido nervoso) secreto dalla materia grigia cerebrale o, più precisamente, dalle “ghiandole cerebrali”, la cui esistenza egli ritenne d’aver dimostrato (De cerebri cortice, 1666), senza avvedersi peraltro che i suoi risultati erano in realtà dovuti ad artefatti. Nondimeno egli riuscì a immaginare un meccanismo che comprendeva l’intera via nervosa dalla corteccia del cervello alle terminazioni periferiche dei nervi. Grazie ad abili tecniche di colorazione mediante affusione e a iniezioni coloranti endoarteriose, giunse a dimostrare (De renibus, 1666) nel “parenchima ghiandolare” i ciuffi di vasi attaccati ai rami delle arterie interlobulari, credendo peraltro che le estremità ampollari dei tubuli renali (i cosiddetti corpuscoli di Malpighi) fossero racchiusi nei ciuffi vascolari. Nel corso di studî sul coagulo e sulla composizione del sangue (De polypo cordis, 1666) scoprì l’esistenza di una moltitudine di “atomi” rossi (globuli rossi) anticipando così una scoperta talvolta attribuita ad altri. Convinto assertore della necessità di studiare gli animali semplici (“microscopium naturae”) per comprendere quelli più complessi, stabilì per via analogica che lo studio dei primi abbozzi non elaborati (grezzi) degli animali durante il corso dello sviluppo fosse particolarmente proficuo, gettando così le basi dei futuri rapporti fra embriogenesi e filogenesi, mentre l’embriologia diventava un prezioso aiuto per lo studio della morfologia dell’adulto. Su tali presupposti metodologici si basano i lavori embriologici (De bombyce, 1669; De formatione pulli in ovo, 1673) in cui descrisse l’area vascolare abbracciata dal seno terminale, il tubo cardiaco e la sua segmentazione, gli archi dell’aorta, i somiti, i campi neurali, le vescicole ottiche, il protofegato, le ghiandole del prestomaco e i follicoli delle piume. L’Anatome plantarum (1675 e 1679) lo colloca tra i fondatori dello studio microscopico dei vegetali.
M. studiò anche materiali patologici ottenuti durante le autopsie, riconoscendo la rilevanza delle lesioni locali e intuendo l’importanza dell’anatomia microscopica in patologia, per stabilire i rapporti fra le manifestazioni cliniche e la sede e la natura delle lesioni, gettando così per taluni aspetti le premesse della successiva opera morgagnana.
Estratto da Bruno Zanobio: http://www.treccani.it/enciclopedia/marcello-malpighi/
1743. MARCELLO MALPIGHI philosophi, et medici bononiensis, … opera medica, et anatomica varia … Historia Medica. Excudebat Andreas Poletti, Venetiis, MDCCXLIII
1698. MARCELLI MALPIGHI, philosophi et medici bononiensis e Societate Regia Londinensi, Opera Posthuma, Ex Typographia Andreae Poleti, Venetiis, MDCXCVIII
1621-1675. THOMAS WILLIS
Thomas Willis venne educato alla Edward Sylvester’s School della cittadina, finché non decise, solo apparentemente, di voler intraprendere la carriera ecclesiastica. Sembrerebbe, infatti, che egli abbia avuto un interesse per le discipline mediche e chimiche sin dalla più tenera età. Le sue convinzioni religiose rimasero inalterate dopo la guerra civilw e mantenne infatti una posizione anglicana ed entrò a far parte di una congregazione religiosa nel 1650; tra i membri vi erano John Fell, John Dolben, e Richard Allestree.
Fu l’assistente di William Petty (Professore di Anatomia) e partecipò con lui alla sensazionale rianimazione di Anne Greene (che si pensava essere stata vittima di un’esecuzione) nel 1650. Nel decennio successivo presentò Robert Hooke (che lavorò come suo assistente) a Robert Boyle. Fu anche in stretti rapporti con Susan Holder, la sorella di Wren Holder, esperta nella guarigione delle ferite. La sua fama all’interno dei circoli intellettuali crebbe molto rapidamente nel corso del 1650 tanto che riuscì a stabilire la sua reputazione come chimico esperto e filosofo naturale. Nel 1656 Samuel Hartlib lo definì un “uomo di primo piano” e il primo nel Philosophical Club di Oxford. Sposò nel 1657 Margaret Fell, sorella maggiore del suo vecchio amico John Fell (che sarebbe in seguito diventato il suo biografo). Lavorò in seguito come medico a Westminster (a Londra) nel 1666; le sue pratiche mediche ebbero un enorme successo poiché tentò di integrare le sue conoscenze in campo anatomico e i rimedi allora conosciuti, proponendo così un mix tra Iatromeccanica e Iatrochimica.
I suoi scritti sull’anatomia erano i più completi dell’epoca; nel 1671 descrisse inoltre, le manifestazioni tipiche della “miastenia gravis”. Con i termini di malattia di Willis I e malattia di Willis II si indicano rispettivamente un antico termine con cui veniva chiamato il diabete mellito e l’asma. La sua lapide si trova ancora oggi nel Westminster Abbey a Londra.
Estratto da: https://it.wikipedia.org/wiki/Thomas_Willis
1694. THOMAE WILLIS, Med. Doct. Opera Omnia, Studio & opera Gerardi Blasii, M.D., Excellentissimo Domini Antonio Mastini, medicorum coryphaeo praestantissimo dicata, Sumptibus Gasparis Storti, MDCXCIV.
1698. ANTON NUCK (1650-1692).
Antonius Nuck van Leiden (Harderwijk, 1650 – Leida, 5 agosto 1692) è stato un medico e anatomista olandese. Studiò a Leida dove ricevette il dottorato nel febbraio del 1677, con una tesi sul diabete. Ha continuato a praticare in Delft. Nel 1683 è stato chiamato a L’Aia per insegnare Anatomia al Collegium Anatomicum Chirurgicum. Tornò poi a Leida dove ottenne una cattedra di Medicina e Anatomia. La sua fama attirò molti studiosi nella cittadella. Era conosciuto anche come oculista, otorino, dentista. Importanti i suoi studi sui linfatici e le ghiandole salivari, di cui fu pioniere: inventò infatti la prima scialografia, sia introducendo un mezzo di “contrasto” nei dotti salivari, sia nei vasi sanguigni, come tentò Frederik Ruysch (1638-1731). Studiò anche la genesi dell’umor acqueo. Il suo nome attualmente è legato al dotto di Nuck e alle sue patologie.
Bibliografia. De ductu salivali novo, saliva, ductibus oculorum aquosis, et humore oculi aquaeo. Lugduni Batavorum, P. vander Aa, 1685, 1686 , Sialographia et ductum aquosorum anatome nova. Leida 1690, 1695, 1723. Contiene disegni dello stesso Nuck; Defensio ductuum aquosorum nec non fons salivalis novus, hactenus, non descriptis. Leida, 1691, 1695; Adenographia curiosa et uteri foeminei anatome nova. Lugduni Batavorum (Leida), apud Jordanum Luchtmans, 1691, 1692, 1696, 1722. Sialographia, et ductum aquosorum anatome nova. Leida 1722.
Antonii Nuck, Med. Anatomiae Professoris, nec non Collegii Chirurgici Praesidiis. Experimenta Chirurgica. Edita per j.T. Brem. Med. St. Jenae, Crockerum, 1698.
La fontanella nella sutura coronale [cauterizzazione]
L’applicazione del trapano.
L’Idrocefalo.
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